La denominazione voluta per questo luogo recuperato alla storia è derivata dalla presenza in antico della Chiesa Parrocchiale di San Pietro che era situata nella parte più alta dell’attuale largo.
La collocazione di questa Chiesa viene riportata nell’inventario del 15/1/1687 “nel loco detto la Torretta sopra Portanova, iuxta la Via pubblica da tre lati…”,in cui la “torretta” è da individuare nella torre di controllo, accorpata ora alla casa dei Cerracchio, che proteggeva e difendeva la prima cinta muraria ed al cui interno si trovava lo slargo del Forno Vecchio o Forno del Pianello, o ancora definito come Piazza di San Pietro, probabilmente inizialmente ad uso come ortivo, e costruita a ridosso della cinta muraria.
Mentre si dichiara che “si ignorano” le origini e la fondazione, descrizioni minuziose, sia dell’ interno che dell’ esterno, della Chiesa Parrocchiale di San Pietro ci fanno scoprire la provenienza dei manufatti attualmente presenti sul lato destro della scalinata della Chiesa del SS. Salvatore, dove manca l’elemento della Madonna seduta con il bambino in braccio. Infatti nella descrizione dell’altare maggiore dedicato a San Pietro viene riportato “ le figure scolpite sono la Madonna assisa con il bambino in braccio, con due Angeli sopra che tengono la corona, con una cartella che dice Porta Coeli e da un lato la figura di San Pietro e d’altra San Paulo”.
Lo storico Daniele Perugini ci riporta la dicitura “intatta” scolpita sulla porta di questa Chiesa (p.56 nota 4) “con gli elementi del Principe degli Apostoli, il Nazzareno e S. Paolo “che per abitazione si tiene dai figli di Francesco D’ Addona –Mitonto con la seguente iscizione “Dominus Serafinus Paternoster, et Petrus Leonard. Frienani hoc opus fecerunt 1556” (la scritta ora è parzialmente leggibile).
Il 5 Giugno 1688 con il Terremoto si registra il crollo di questa Chiesa Parrocchiale “La Chiesa è cascata mezza di sotto, et mezza di sopra et in mezzo coperta è cascato” con la perdita dei beni delle tre Cappelle ed il crollo del campanile “Le campane numero due si sono ritrovate in mezzo le macerie delle pietre”.
Dopo il Terremoto del 1688, alterne vicende determinano la demolizione di questa Chiesa Parrocchiale.
Annessa alla Chiesa di Sant’ Angelo nel 1693 fu destinata dal Vescovo a Cimitero nel 1695 “Attesa l’inclinazione del Popolo e udendo i terrazzani di riedificare la Chiesa Parrocchiale di S. Angelo in vece di quella di S. Pietro per essere quella più comoda, destiniamo per cimiterio di questa terra, quella di S. Pietro in vece di quello di S. Angelo da farsi a spese dell’Università fra un Anno” se nel corso di dieci anni si fosse ricostruita la Chiesa di Sant’ Angelo a cura dell’Università (Comune), ma nel 1701 si decretò che fosse destinata a cimitero la Chiesa di San Felice e nello stesso anno viene stabilita la totale demolizione della Chiesa di San Pietro “Di questa Chiesa non restano che poche pietre, le quali aggiudichiamo alla fabbrica di Sant’ Angelo”. Frammenti di questa Chiesa ritrovati sono collocati nella struttura odierna.
Ricerca Storica e documentazione a cura di Antimo Albini
foto Ersilia Albini
This post is also available in: English (Inglese)