In questo spazio, che dal 2011 ospita il monumento in onore dei “Martiri del 1861”, realizzato dallo scultore Mario Ferrante in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’eccidio, all’ombra dell’imponente tiglio secolare, i fratelli Rinaldi, legati e derubati prima, vennero barbaramente freddati poi a colpi di baionette savoiarde sparati alla nuca. Francesco e Tommaso, di idee liberali, fedeli al nuovo Governo, tentarono di difendere l’innocenza dei pontelandolfesi. Implorarono e supplicarono il tenente colonnello vicentino Pier Eleonoro Negri di risparmiare il paese estraneo all’uccisione del drappello dei soldati piemontesi e del tenente Cesare Bracci avvenuta in località Largo Spinelle del viciniore comune di Casalduni. Sprezzante e insensibile, senza alcuna pietà, l’ufficiale sabaudo impartì l’ordine di fucilazione immediata.